Non c’è Natale, a Caltagirone, senza i presepi realizzati con i tradizionali pastori di terracotta policromi e senza i cuddureddi, rituali dolci natalizi a base di miele, mandorle, farina e aromatica cannella.
E non c’è nemmeno Pasqua, la domenica pomeriggio, senza la Giunta: singolare e sacra rappresentazione la cui mancata realizzazione provocherebbe, secondo un’antica tradizione, sette anni di malannata.
Ma fantasia e ritualità si fondono soprattutto negli addobbi della lunghissima scala: a maggio tutta infiorata, sul finire di luglio, in occasione della festa del Patrono San Giacomo, illuminata – seguendo le linee di un preciso disegno – con migliaia di lumiere a olio poste all’interno di coppi di carta colorata.
Visionariamente sospesa nel buio della notte, assume forma ora di stemma, ora di torre, ora di simulacro o d’immagine fantastica in una vacillante magia di luce, colore, segno.